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PORTSMOUTH 2012

Partire è un po' come morire. Frasi così, trite e ritrite, definitivamente impresse nel dizionario del viaggiatore, cantanti, filosofi, buffoni e sfigati le hanno, da ogni dove, pronunciate con una sorta di nostalgia. Le labbra si schiudono lentamente mentre capisci che forse non è una frase come le altre. Forse nasconde qualcosa di intrinseco, più profondo, più vero. Immaginiamo di avere mini-vite, ogni settimana, ogni giorno. Gerarchicamente la scelta è soggettiva: chi preferirà le vite trascorse in treno, chi con una palla al piede, chi con un telecomando nella mano. Poi ci sono le mini-vite trascorse a scuola, fatte di pianti ed interrogazioni, quelle trascorse con il proprio ragazzo sotto un albero, a desiderare che le foglie cadano e ricrescano e loro rimangano lì, come statue. Le mini-vite passate in viaggio, però, hanno un altro sapore. Lasci sul comodino di casa le sicurezze: casa, famiglia, passioni. Riempi la valigia di dubbi e speri che il viaggio te li chiarisca. Viaggiare è crescere. Crescere è trovare sicurezze.

Viaggiare è dunque trovare. I dubbi, per essere sciolti, devono sbattersi nella realtà come la nave, in preda al vento, sulle onde. Abbiamo trovato nuove persone, nuovi posti, nuovi orizzonti. Profumi mai sentiti, sensazioni mai vissute, e tutto stranamente, alla fine della nostra mini-vita Portsmoutthiana, è più chiaro. Perché sì, di mini-vita si tratta. Ci siamo conosciuti, abbiamo preso confidenza, abbiamo stretto la mano dell'altro con diffidenza, prima, e l'abbiamo abbracciata per tenerezza, dopo. Abbiamo bevuto e cantato (che in un qualsiasi vita, anche di un secondo, per un buffone come me non possono mancare). Siamo cresciuti, le strade erano nostre, i bus sono diventati il nostro pane quotidiano. Gli autisti ci conoscono, le commesse sanno che ci rivedranno, siamo cittadini. Siamo invecchiati, a volte anche troppo, ed è ipocrita dire che non ci siamo mai annoiati per il già visto, il già fatto, il già vissuto. Stiamo per morire, fra poco. Venerdì Mr. Ryanair ci ucciderà a furia di nuvole e check-in. E saremo indifesi, senza pozioni magiche o giubbotti anti-proiettili. Una sola cosa potremo fare: riempire la valigia il più possibile. Di sorrisi e ricordi, tanti. Troppi. Con la sicurezza di aver vissuto la nostra splendida mini-vita Portsmoutthiana.

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